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Il 29 maggio di 25 anni fa veniva ucciso Guido Puletti. Una vita da giornalista fatta di impegno politico e attivismo che gli sono costati anche prigione e torture in Argentina, il paese dove era nato.

Dopo la liberazione si è rifugiato in Italia, a Brescia e qui ha continuato la sua attività di giornalista accanto all’impegno sociale per i diritti umani.

Allo scoppio della guerra in Jugoslavia è già attivo nei movimenti di opposizione alla guerra e partecipa alla Marcia dei 500 a Sarajevo, organizzata dai Beati Costruttori di Pace. La guerra che sta distruggendo i paesi dell’ormai ex Jugoslavia diventa centrale nel suo lavoro di giornalista, così come nel suo impegno umanitario.

Nel '93 ritorna più volte in Bosnia e il 29 maggio mentre sta portando a termine un progetto di solidarietà destinato alle città di Vitez e di Zvidovici il suo convoglio viene assalito vicino a Gornji Vakuf dai “Berretti Verdi” del comandante Hanefija Prijc, detto "Paraga".

Puletti viene fatto scendere insieme ad altri quattro volontari e scortato a una vicina radura per essere fucilato. Con lui muoiono Sergio Lana, studente di 21 anni di Gussago, e Fabio Moreni imprenditore cremonese di 40 anni.

La nostra organizzazione è intitolata a questa figura, esempio di impegno sociale, pacifismo, solidarietà e soprattutto grande umanità.

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