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Un giorno come questo, trent’anni fa, nasceva il G.U.S. Gruppo Umana Solidarietà Guido Puletti. Durante la guerra nella ex Jugoslavia un gruppo di volontari si organizzò per portare aiuto alle popolazioni e costituì poi un’associazione. Dedicò il suo nome a Guido Puletti, giornalista e attivista politico, che perse la vita nel 1993 in Bosnia ed Erzegovina quando era impegnato in una missione umanitaria.
Il GUS aspira ad un mondo fatto di pace, senza povertà, giusto ed equo. Nel corso degli anni ha sviluppato interventi in un’ottica di sviluppo sostenibile e di solidarietà sociale, capaci di creare inclusione e coesione. Cooperazione allo sviluppo, interventi di risposta alle emergenze umanitarie, progetti di tutela dei diritti, accoglienza e integrazione, contrasto alla povertà educativa, educazione alla cittadinanza globale e attività di sensibilizzazione sono stati alcuni degli ambiti nei quali il GUS ha giocato un ruolo di rilievo.
Purtroppo, la storia ci insegna che questo nostro mondo è ancora fragile, troppo fragile. Le atrocità e la disumanità delle guerre continuano a uccidere bambini, donne e uomini indifesi, i conflitti più raccontati in questi giorni (anche se non come si dovrebbe) tra Israele e Palestina e tra Russia e Ucraina rappresentano “solamente” una minima parte, perché poi ci sono quelli dimenticati in Afghanistan, Yemen, Siria, solo per citarne alcuni, e poi tanti luoghi nel mondo dove esistono conflitti a bassa intensità che impediscono alle persone di vivere appieno la loro vita. Le migrazioni, nate con l’uomo, rappresentano ancora oggi un tema al quale non si riesce a dare una risposta umana, un tema al quale non si riesce a garantire una soluzione di dignità e offrire speranza. La crisi climatica affligge più i giovani che i decisori politici. Per questi motivi il nostro lavoro non finisce mai e con umiltà e determinazione ogni giorno cerchiamo di svolgerlo al meglio, sapendo che rappresentiamo solo piccoli passi, ma per noi sono estremamente significativi.
Vogliamo ringraziare tutti coloro che nel corso degli anni hanno contribuito a rendere questo nostro mondo un mondo migliore, tutti coloro, donne e uomini, che nei momenti di difficoltà hanno saputo rimboccarsi le maniche e andare avanti con passione, tutti coloro che ci hanno accompagnato, tutti coloro che anche da lontano ci hanno appoggiato. Vogliamo ringraziare chi, ancora oggi, spera in un altro mondo possibile.