Riferito al Progetto
Dal Ghana a Piacenza passando per la Libia e ritorno, in giovane età. Ha il volto sorridente e una voce dolce Ebenezer mentre racconta questi anni vissuti in Italia, prima di scegliere di ritornare nel suo Paese di origine grazie al programma di Ritorno Volontario Assistito “Back to the Future”, gestito dal GUS.
Ritorna perché vuole stare accanto a sua moglie e perché da qui non riesce ad aiutare la sua famiglia come vorrebbe. “In Italia mi sono messo alla prova: ho imparato l’italiano, ho studiato, ho cominciato ad apprendere un mestiere” e soprattutto, aggiunge con il volto serio, “ho imparato a non sprecare tempo. In Africa ne buttiamo via troppo, lo sprechiamo”.
Ritorna in Ghana con questo piccolo ma prezioso insegnamento Ebenezer, che per venire qui ha affrontato un difficile viaggio sulla rotta mediterranea: via terra fino alla Libia e da qui in barca fino all’Italia, dove ha cambiato diverse città prima di arrivare a Piacenza, accolto in un progetto di accoglienza in quanto richiedente asilo politico.
A Piacenza è andato a scuola, ha preso la licenza media e si è iscritto alle scuole superiori, cominciando parallelamente il tirocinio da meccanico. Poi il tempo dell’accoglienza è terminato e con esso anche l’occasione di poter terminare gli studi e completare il tirocinio. È cominciato un tempo diverso, fatto di ricerca spasmodica di lavoro e di stabilità.
Non sorride più Ebenezer pensando a questa seconda fase della sua vita. Una fase difficile dove ha cercato di trovare un nuovo equilibrio ed un’autonomia lavorativa. Il suo percorso ha incrociato quello del GUS di Piacenza, per il quale, grazie alle sue competenze linguistiche, ha svolto più volte il ruolo di mediatore culturale.
Molte le attività occasionali svolte, ma senza lavoro fisso, senza soldi Ebenezer non è comunque in grado di aiutare la sua famiglia. Poi un giorno per caso viene a conoscenza del sistema di Rimpatrio volontario, un sistema che offre ai cittadini migranti un percorso di reinserimento nel proprio Paese di origine. Per Ebenezer significa ritrovare sua moglie e provare a ricostruire il proprio futuro in Ghana. Cercando informazioni in Rete, la sua strada si incrocia nuovamente con quella del GUS e con il progetto “Back to the Future”.
Mentre ne parla ritorna il suo sorriso pensando al progetto di vita che lo aspetta in Ghana insieme alla sua famiglia. E con il sorriso ripercorre questi anni e con nostalgia parla dei suoi amici ghanesi che lascia in Italia insieme ai tanti amici italiani che l’hanno aiutato, e che gli hanno insegnato a non perdere tempo, perché il tempo, per dirla con Charles Dickens, “è il più grande e il più antico di tutti i tesori. Ma la sua fabbrica è un luogo segreto, il suo lavoro silenzioso, le sue mani mute”.