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Firenze: tensione tra migranti e polizia dopo la manifestazione di protesta davanti alla prefettura, che avviene dopo la morte di un migrante nell'ex mobilificio Aiazzone di Sesto Fiorentino. Venezia: licenziata una professoressa che sul proprio profilo Facebook pubblicava frasi di odio nei confronti dei migranti, “Speriamo che affoghino tutti… che non se ne salvi nessuno” e via insultando. Sempre nella giornata di ieri, Catania: 554 persone salvate in operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia.
Nel frattempo, non molto lontano da qui, migliaia di profughi sono bloccati in Grecia e al confine serbo, al gelo, in campi “informali” senza acqua e servizi igienici, con l’unica risposta del premier nazionalconservatore ungherese Viktor Orban, il quale propone che i migranti, anche quelli che chiedono legittimamente asilo, saranno messi in detenzione.
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Questa è solo una breve rassegna dei fatti accaduti ieri, alla vigilia della 103a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebra oggi in tutto il mondo cattolico e ha per tema “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”. Fatti che stridono con questa celebrazione, che si aggiunge ad altre giornate internazionali, ottime occasioni solo per statistiche e buoni propositi.
Noi facciamo la nostra parte, proponendo il nostro modello di accoglienza: un lavoro quotidiano di tutti i nostri operatori, che con fatica e determinazione provano a dare una risposta concreta. Consapevoli che ciò non basta, e non può bastare quando nella pancia del Paese c’è chi specula sui malumori e sulle ferite di un popolo ormai sfibrato.
Urge una risposta. Individuale e collettiva. Che non si esaurisca nei discorsi di una Giornata Mondiale.

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