MACERATA, 12/02/2018 - In merito alle notizie apparse sui media in questi giorni, riteniamo opportuno ricordare che il GUS è una delle principali realtà italiane non-profit, impegnata a tutto campo, e da molti anni, nell’ambito dell’accoglienza, dell’integrazione e della cooperazione internazionale, e più in generale del disagio sociale.
Il GUS opera in base alle procedure stabilite dalle norme vigenti e per essere chiari e senza equivoci, non c’è un campanello dove suonano direttamente i clandestini. I migranti che raggiungono l’Italia sono accolti dal GUS in un percorso definito, gestito dal Ministero dell’Interno e dalle amministrazioni locali. Non sono clandestini ma titolari di permesso di soggiorno, in attesa che venga loro eventualmente riconosciuta la protezione internazionale o umanitaria. In quest’ottica non è evidentemente superfluo ricordare che essere accolti è un diritto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria e dai trattati internazionali e che il GUS opera nel pieno rispetto di tale diritto.
Le attività del GUS sono facilmente riscontrabili dai bilanci, pubblici e accessibili sul sito istituzionale fin dal 2013. Questi evidenziano il lavoro quotidiano della ONG che, essendo un’organizzazione senza fini di lucro, non produce rendite e non divide utili e tutte le risorse sono impiegate in attività, come previsto da statuto e dal diritto civile.
Per dare qualche dato relativo solo agli ultimi tre anni, limitandoci a Macerata e provincia, il GUS ha attivato quasi 30mila ore di corsi di italiano tenuti da quaranta insegnanti qualificati per tutti i beneficiari accolti nei progetti di accoglienza, 60 corsi di formazione e quasi 200 tirocini formativi e di inserimento lavorativo che hanno permesso a oltre 400 beneficiari di trovare lavoro e autonomia.
In merito alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa sugli accertamenti fiscali che coinvolgono anche il GUS, precisiamo che siamo a conoscenza di questa attività ispettiva da parte della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle entrate fin dal 2015 e abbiamo già risposto nelle sedi opportune, come previsto dalla legge, nella serena consapevolezza che l’applicazione da noi data alla norma è quella corretta.
Questo per quanto riguarda la realtà dei fatti. Abbiamo dato mandato ai legali di procedere di fronte agli organi giudiziari competenti contro tutti coloro che hanno diffuso informazioni false o gonfiate ad arte.
Nel frattempo continuiamo in ciò che è giusto, con il nostro lavoro quotidiano, come facciamo da venticinque anni.
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