Imagen eliminada.PORTO SANT'ELPIDIO (FM), 13/03/2018 - Quasi 500 mila euro provenienti da tutta Italia e veicolati alle famiglie e agli allevatori colpiti dal terremoto tramite il GUS Gruppo Umana Solidarietà, una delle prime associazioni mobilitate fin dal 24 agosto 2016 in molti comuni del cratere, da Arquata del Tronto ai comuni dell’Alto maceratese.
Attività proseguite per oltre un anno, che il GUS ha voluto raccogliere in una pubblicazione dal titolo “Ore 3.36”, una sorta di racconto collettivo in immagini e parole degli operatori e dei volontari impegnati all’interno delle attività dei “centri di ascolto”.
Imagen eliminada.La pubblicazione contiene inoltre un dettagliato resoconto per dare rilievo all’attività di collettore svolta dal GUS con associazioni, fondazioni e privati che hanno voluto contribuire alla ricostruzione tramite donazioni finalizzate sia al sostegno degli allevatori attraverso la donazione di moduli per uso produttivo, cisterne, stufe, frigoriferi, sia finanziando la ripresa delle attività sociali attraverso l’acquisto di libri, apparecchiature informatiche e multimediali per le scuole, sostegno psicologico e acquisto di beni di prima necessità. Attività eterogenee che grazie agli operatori dei centri di ascolto sono riuscite a dare un ulteriore e necessario aiuto, indispensabile per la ripresa delle attività produttive e per fronteggiare l’emergenza abitativa e scolastica.
Tra i primi ad intervenire la Fondazione La Stampa - Specchio dei Tempi, storico partner del GUS che, oltre ai primi aiuti, nel corso del 2017 ha finanziato la costruzione della scuola elementare di Arquata del Tronto.
A Specchio dei Tempi si sono presto affiancati: Oxfam Italia, Fondazione De Agostini, Dea Capital, Top Digital, Vulcangas, Associazione Luca Casto e World Vision, a cui si sono aggiunte le donazioni dei cittadini.
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Nella memoria degli operatori, ragazze e ragazzi del GUS, resterà l’abbraccio con chi ha perso tutto in un attimo, il volto di chi ha pianto una notte intera le famiglie scomparse e schiacciate dalle macerie, e poi il freddo, la neve, il gelo e i pascoli all’addiaccio, fino ai timidi segnali di rinascita.
Queste sensazioni, queste istantanee sono tutte dentro “Ore 3.36”, con le foto scattate nel momento esatto in cui le cose sono accadute, in bilico tra una lacrima di commozione, una mano stretta e un sospiro di sollievo, da ragazze e ragazzi che silenziosamente hanno svolto per mesi, e che stanno ancora svolgendo, il preziosissimo e non facile compito di sostenere chi ha perso ogni cosa e solo ora prova a ricominciare.
Ore 3.36 è anche un blog disponibile al link: https://ore3e36.tumblr.com

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