Col passo lento ma inarrestabile delle piante che crescono dal CAS di Latina continuano ad arrivare buone notizie sulla sperimentazione avviata in agricoltura come volano di integrazione e non solo. Gli ortaggi prodotti dal campo didattico partono quotidianamente verso i centri di accoglienza, in un’ottica di dono e autoproduzione dove i beneficiari diventano produttori, partecipando con entusiasmo alla conduzione del terreno.

Volendo mantenere alto il livello di attenzione e qualità della formazione, l’accesso al corso è calendarizzato in modo da avere non più di 5 studenti, per 120 ore di corso base. Un numero basso rispetto alla richiesta, ma comunque altissimo se visto rispetto a normali criteri di efficienza. Ciascuno di loro, infatti, potrebbe condurre da solo un terreno 10 volte più grande del nostro orto didattico, ed è per questo mestiere che cerchiamo di prepararli, con elementi pratici e teorici su tutti gli aspetti della conduzione aziendale.

La cucina integra il percorso, dando ai ragazzi la possibilità di imparare a trasformare i prodotti freschi, anche per evitare perdite di raccolto e come elemento di valore aggiunto in vista di una futura attività indipendente. Siamo ancora lontani dalla creazione di un laboratorio di trasformazione, ma l’ambizione non ci manca.

E ovviamente, è un’ottimo modo per acquisire elementi di cultura culinaria italiana, che fisiologicamente subiscono la contaminazione culturale con quella dei paesi d’origine dei nostri ragazzi, con risultati peraltro molto apprezzati da tutti.

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