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Tutela dei Diritti ed Integrazione

Da un semenzaio agli “Orti in comune” ce n’è di strada. Tanta quanta ne hanno fatta questi semi per arrivare qui, tanta quanta ne hanno percorsa queste persone per dare più senso alla parola “comunità”. Un autentico “Vivaio dell’Inclusione” in cui biodiversità e storie personali sanno tenersi insieme e possono generare una umanità nuova, un futuro nuovo.

Ci sono i semi che arrivano dal passato: custoditi dai contadini del Salento, sono stati rigenerati con cura ad ogni annata, conservati in purezza come ecotipi locali o mescolati per nuove prove di adattamento a clima e terreni, per poi essere affidati a Casa delle Agriculture “Tullia e Gino” di Castiglione d'Otranto. Ci sono Akram, Mina, Adberrazak, Hajar, Najat, Afra, Kansa, Omer, Afra, Ahsan, Lamarana, Nadeem, Osemen, Moussa che arrivano da Marocco, Sudan, Gambia, Pakistan, Mali, Nigeria: donne e uomini che raccolgono la sfida di una formazione sul campo, dell’autoproduzione, del provarci qui ed ora, tra Andrano e Castiglione, da beneficiari del progetto Il Salento Accoglie del GUS – Gruppo Umana Solidarietà.

Dopo le semine invernali nei semenzai del vivaio, c’è voluta tanta cura per far germogliare e far crescere le orticole. Mina ne annota i nomi sul suo quaderno: peperoni “Vardaceli”, pomodori invernali rossi, peperone “cornetto”, melanzane leccesi, pomodoro tondo leccese etc. Quelle piantine, frutto del loro impegno, sono state trapiantate in questi giorni negli ortali delle loro case, nei due paesi, per continuare a crescere, per continuare a nutrire, per riprodurre nuovi semi, nuove cultura e mescolanza.

“Orti in comune” è il laboratorio teorico-pratico per i beneficiari del GUS, nell’ambito del progetto #IlVivaiodellInclusione intitolato a Luigi Russo con il supporto di #PugliaCapitaleSociale 2.0 della Regione Puglia.

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