Avevamo bisogno di un po' di tempo per socializzarlo. Vi raccontiamo quanto accaduto nei giorni di fine anno 2024: nell'androne e nel cortiletto dei due condomini nei quali vivono i migranti beneficiari del progetto SAI di Lecce abbiamo voluto offrire una cioccolata calda e dei dolcetti a tutti i condomini e anche una pianta con un augurio di Natale. Alla pianta avevamo attaccato la poesia "Natale" di Erri De Luca (la trovate in coda).
Sono stati dei momenti di scoperta e riscoperta dell'altro, in cui si è potuto sospendere il tempo permettendoci di vederci e ascoltarci, la vita quotidiana e gli spazi che si attraversano in modo un po' distratto improvvisamente sono diventati luoghi di relazione vera. In cambio abbiamo ricevuto tante chiacchiere e sorrisi. E pure un bacio sulla fronte accompagnato dalle seguenti parole: "E pensare che vi ho sempre odiato e invece...". Qualche settimana dopo abbiamo visto vicino al portone la poesia donata incorniciata e appesa.
Sì, il mondo si cambia anche nell'androne del condominio.
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Natale
Nascerà in una stiva tra viaggiatori clandestini.
Lo scalderà il vapore della sala macchine.
Lo cullerà il rollio del mare di traverso.
Sua madre imbarcata per tentare uno scampo o una fortuna,
suo padre l’angelo di un’ora,
molte paternità bastano a questo.
In terraferma l’avrebbero deposto
nel cassonetto di nettezza urbana.
Staccheranno coi denti la corda dell’ombelico.
Lo getteranno al mare, alla misericordia.
Possiamo dargli solo i mesi di grembo, dicono le madri.
Lo possiamo aspettare, abbracciare no.
Nascere nella sua vita è una parabola.
Nessun martello di falegname gli batterà le ore dell’infanzia,
poi i chiodi nella carne.
Io non mi chiamo Maria, ma questi figli miei
che non hanno portato manco un vestito e un nome
i marinai li chiamano Gesù.
Perché nascono in viaggio, senza arrivo.
Nasce nelle stive dei clandestini,
resta meno di un’ora di dicembre.
Dura di più il percorso dei magi e dei contrabbandieri.
Nasce in mezzo a una strage di bambini.
Nasce per tradizione, per necessità,
con la stessa pazienza anniversaria.
Però non sopravvive più, non vuole.
Perché vivere ha già vissuto, e dire ha detto.
Non può togliere o aggiungere una spina ai rovi delle tempie.
Sta con quelli che vivono il tempo di nascere.
Va con quelli che durano un’ora.
[Erri De Luca]