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Due giorni fa, a Lecce, abbiamo compiuto un viaggio emotivo importante. Su di un’isola, grazie a tante vite. Un pubblico attento, curioso, emozionato.
Una spettatrice, salita sull’isola carica di storie, ne ha scelta una. E qui desideriamo condividere le sue parole:
“È stato bellissimo. Un’apertura del cuore. Tutti dovrebbero ascoltare questa storia, non per commuoversi ma per capire che «lui» non è l'altro, ma è me, è te, è ognuno di noi. Quello che muove l’umano è uguale per tutti. Il desiderio di compimento e di felicità è nel cuore di ognuno senza distinzione, e mi stupisce che una parte di mondo... quello più «elevato», «civilizzato» lo ritenga, evidentemente, prerogativa di alcuni usando la violenza più inaudita nei confronti di chi, invece, ritiene non ne abbia diritto. E per di più, il mondo continua a girare nell'indifferenza dei più. Ti ringrazio perché il grande pericolo, pur conoscendo quel che accade, è di dimenticare. Io vorrei ringraziare M. per la forza, il suo attaccamento alla vita e per il fatto che ci perdona ogni giorno per quello che gli abbiamo fatto.” (Betta Selleri)
Un grazie ancora ad Ippolito Chiarello che si è voluto mettere in ascolto dell’Altro e, «appropriandosi» delle storie di vita altrui, le ha sapute narrare e condividere come solo lui sa fare. Permettendoci di vedere ad occhi chiusi.
