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HUMANS: indagine sulla percezione delle diversità
"HUMANS" è un questionario volto ad indagare il livello di pregiudizi e stereotipi introiettati. È un’azione che rientra nel progetto G.E.A., Global, Green, Generative, Equal, Educational Activities, implementato dal GUS, insieme a 22 partners, tra cui organizzazioni della società civile italiane, Enti Territoriali, Università e Associazioni, con l’obiettivo di contribuire ad aumentare nelle persone dai 15 ai 25 anni e in tutta la comunità educante le competenze necessarie a promuovere una Comunità Inclusiva, Sostenibile, Solidale, Generativa, Pacifica e Non Violenta, impegnata nella Tutela dei Diritti Umani e nella Valorizzazione delle Diversità.
Metodologia utilizzata
È un questionario somministrato primariamente a studentɜ di età compresa tra i 15 e 25 anni del territorio della provincia di Lecce, destinatari dei percorsi di educazione non formale del progetto GEA, e secondariamente a persone di età superiore ai 25 anni. Le domande del questionario sono state redatte dalla dottoressa, Gloria Lagetto, psicologa e psicoterapeuta. Per la costruzione del questionario è stata utilizzata una metodologia volta a garantire validità e affidabilità. I passaggi principali hanno incluso una preventiva revisione della letteratura scientifica al fine di individuare eventuali strumenti esistenti e costruire item basati su teorie consolidate. Gli item sono dapprima stati costruiti in modo comprensibile e non ambiguo, usando una scala di risposta LIKERT o dicotomica; in secondo luogo sono stati sottoposti a una procedura di validazione del contenuto per valutarne la pertinenza rispetto agli obiettivi. È stato condotto un test pilota nel quale il questionario è stato somministrato a un campione ristretto per identificare problemi di comprensione o difficoltà tecniche, a seguito del quale è stato sottoposto a revisione. Infine è stato distribuito al campione target in piena garanzia dell'anonimato e nel rispetto delle norme etiche.
Nota sul linguaggio
Per il testo del questionario, abbiamo deciso, inoltre, in accordo con la psicoterapeuta, di utilizzare un linguaggio inclusivo, perché vogliamo che tutte e tutti si sentano rappresentate/i. Questa scelta riflette uno dei valori cardine della nostra associazione: l’attenzione alla pluralità, così che nessuna persona si senta lasciata indietro. Per rendere il linguaggio più inclusivo, abbiamo usato uno strumento speciale chiamato schwa (ə). Lo schwa è un simbolo che viene dall'Alfabeto Fonetico Internazionale, un codice utilizzato da linguiste e linguisti per studiare i suoni delle lingue. Si scrive, se al singolare, come una "e" ruotata al contrario (ə), e al plurale come un piccolo 3 (ɜ). Per lo stesso motivo, il testo è inoltre interamente accessibile ad utentɜ con disabilità visiva, attraverso l’utilizzo del testo alternativo, noto anche come testo alt o tag alt: una descrizione delle immagini utilizzate dai lettori di schermo e altre tecnologie che aiutano a trasmetterne il significato e il contesto.