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Dopo il laboratorio di sartoria artigianale, avviato lo scorso febbraio a Magliano di Tenna (FM), attualmente in attesa di ripartire a causa del lockdown, il progetto SPRAR/SIPROIMI dello stesso Comune, gestito dal GUS - Gruppo Umana Solidarietà, ha dato avvio, nelle scorse settimane, ad un nuovo esperimento sociale, basato anch'esso su una forte interazione con la comunità d’appartenenza: “Orti e giardini sociali del piccolo borgo”.
Il laboratorio è destinato non soltanto agli ospiti del progetto d’accoglienza, ma a chiunque voglia collaborare, ed è volto al recupero di una tradizione tipica del territorio: la progettazione, realizzazione e cura dell’orto (abbinata all'allestimento di un piccolo giardino) e, al tempo stesso, alla ricerca di elementi di innovazione che possono rivelarsi spendibili nel mercato del lavoro da parte dei partecipanti.
Sono previste lezioni aperte a tutti tenute dall'agronomo Ugo Pazzi, esperto del settore e Presidente di Slow Food Marche, nelle quali si presenteranno le tecniche di base e gli orientamenti generali.
“Sono molteplici e ambiziosi gli obiettivi – spiegano Mirco Lattanzi e Marcela Coman, operatori del progetto – vorremmo offrire un servizio concreto ai cittadini maglianesi e agli ospiti; lo SPRAR è un progetto del Comune, quindi è di tutti, e può essere uno strumento di welfare locale. Vorremmo dare una competenza ai beneficiari e a chiunque fosse interessato, per sottrarli a possibili forme di sfruttamento nel settore agricolo che, ricordiamolo, oltre a favorire pratiche moralmente e legalmente inaccettabili, danneggiano tutti i lavoratori del comparto. Infine, ci piacerebbe avviare una riflessione sull'imprenditorialità e sperimentare tecniche finalizzate all'innovazione e alla sostenibilità, facilmente esportabili anche in Paesi svantaggiati, come quelli di provenienza dei beneficiari”.
L’amministrazione e il sindaco Piero Cesetti hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa: gli assessori Gabriele Fiè ed Enzo Ferracuti hanno anche dato una mano concreta all'allestimento degli orti.
“Ringraziamo tutti e speriamo di costruire insieme qualcosa di duraturo – dicono gli operatori – dobbiamo guardare avanti con fiducia e coraggio, nella convinzione che da soli non andremo da nessuna parte”.