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Tutela dei Diritti ed Integrazione

Decidere di abbandonare il proprio paese non è mai decisione facile, dietro le immagini con i barconi affollati che sfidano le onde in cerca della libertà ci sono uomini, donne e bambini. Ognuno con la propria storia ed identità, ognuno con le proprie speranze accomunati dalla ricerca spasmodica della libertà.

Tra questi vi è anche Yusura Mardini, giovane e promettente nuotatrice siriana, che decide di abbandonare la sua terra quando durante un allenamento in una piscina di Damasco, in Siria, una bomba squarcia il soffitto della struttura. Sia lei che la sorellina sono vive per miracolo perché l’ordigno esplosivo ha un difetto di costruzione.

E’ allora, nella calda estate del 2015, che le due ragazze capiscono con amarezza che non possono più continuare a vivere nel loro paese, perché troppo pericoloso. Si imbarcano, insieme ad un cugino del loro papà, verso l’agognata speranza di salvezza.
Il loro viaggio si rivela arduo, fallisce una prima volta, la guardia costiera intercetta la barca e la rispedisce verso le coste della Turchia. Il secondo tentativo avviene in una notte, si scatena un temporale, le sorelle Mardini si trovano su un gommone sovraffollato alla volta di Lesbo. La capienza del gommone consente di trasportare 9 persone, eppure lì sopra quella notte ce ne sono circa 20, le onde rendono sempre più instabile la già precaria imbarcazione. Così le due sorelle Mardini si buttano in acqua, si danno il cambio insieme ad altri due uomini, per oltre tre ore nuotano e solo grazie al loro coraggio la barca raggiunge le coste greche.

Sono trascorsi sei anni e oggi Yusura Mardini vive in Germania, partecipa alle Olimpiadi di Tokyo 2020, nella Squadra Olimpica dei Rifugiati. Il nuoto che ha salvato la vita a lei e a tutte le persone sul gommone è la disciplina olimpica che la vede in gara.
“Sono così orgogliosa di rappresentare 80 milioni di rifugiati in tutto il mondo, so che sto mandando un messaggio di speranza a tutti loro facendo ciò amo e mostrando al mondo che i rifugiati non si arrenderanno facilmente e continueranno a sognare dopo aver attraversato viaggi difficili”, così Yusura scrive in un post su Instagram. La nuotatrice è arrivata prima della sua batteria nei 100 metri a farfalla ma non si è classificata.

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