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Sedersi intorno a una tavola e condividere un pasto preparato con cura, da sempre e in ogni luogo, resta l’azione collettiva che meglio di altre spiega cosa può essere una comunità. Se quella condivisione avviene tra persone di origini e religioni diverse, intrecciando storia, festa, cibo locale e solidarietà allora diventa una bussola insostituibile nelle povere tasche scucite della società che viviamo. Lo sanno bene a Casamassella e Uggiano la Chiesa (Lecce) che il 18 e 19 marzo celebrano la festa di San Giuseppe: l’antico rito dei festeggiamenti, religiosi e pagani, coinvolge tutti nuclei familiari con un’organizzazione molto minuziosa. Le tavole di san Giuseppe vengono vissute da tutta la comunità sotto il segno della condivisione: si prepara una tavola imbandita di cibi della tradizione culinaria locale in onore del Santo, a cominciare dalle famiglie che vogliono fare un gesto di carità, donando il cibo a chi ne ha bisogno. Per il secondo anno consecutivo il Progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) gestito dal GUS a Uggiano la Chiesa ha rinnovato la collaborazione all’evento, supportandone la realizzazione e favorendone la conoscenza tra i migranti beneficiari del progetto.
È stata bella e proficua la collaborazione con le amministrazione comunali e le proloco di Uggiano e di Casamassella, ma prima di tutto con il gruppo di signore che in questo periodo di preparazione agli alimenti hanno avuto la pazienza di insegnare e affiancare le beneficiarie e gli operatori del progetto. Il senso più stretto e significativo del culto è vedere una comunità unita dal fare per stare insieme, donando e offrendo il proprio tempo e il proprio aiuto, indipendentemente da culture, religioni e diversità. Anche così si cresce come comunità aperta, pronta all’accoglienza e alla reciprocità.
La festa prevede i suoi principali appuntamenti lunedì sera e martedì mattina presso l’aula consiliare (in via Garibaldi 20) di Uggiano La Chiesa.