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Tutela dei Diritti ed Integrazione

“NOI”, VIAGGIO FRA GLI STEREOTIPI SULLE MIGRAZIONI

IL PROGETTO DEL GUS PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO

20 GIUGNO 2024

Si è svolta questa mattina all’Open Space di Palazzo Carafa la conferenza stampa di presentazione del progetto “NOI”, realizzato dal Gus – Gruppo Umana Solidarietà “Guido Puletti” Onlus - in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che ricorrerà il 20 giugno prossimo. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione ideata dal fotoreporter Andrea Gabellone e che si svilupperà per le strade di Lecce e Andrano. Verranno affissi manifesti che raccontano le storie di alcuni rifugiati ospiti delle strutture di accoglienza del Salento e raccontano, contestualmente, gli stereotipi e la cultura dell’odio che inquina lo spazio pubblico, a partire dai social network, quando si parla di migrazioni.

“NOI” – che ha sfruttato anche l’intelligenza artificiale - ha raccolto dalle pagine social di quotidiani locali o di gruppi che fanno riferimento a Lecce e al Salento commenti realmente pubblicati e intrisi di luoghi comuni e messaggi d’odio sulle migrazioni e sull’accoglienza. Commenti che le foto e le storie del progetto “NOI” si incaricano di smontare e restituire al pubblico come riflesso – da qui il titolo – delle nostre paure, delle nostre fragilità, della necessità diffusa di ricostruire l’empatia, abbandonando la piazza reale per misurarsi con la realtà di oggi, partecipando all’integrazione e all’inclusione dei nuovi cittadini italiani.

Alla conferenza stampa hanno partecipato Cristina Martella, presidente del GUS, Gruppo Umana Solidarietà; Divina Della Giorgia, coordinatrice progetto SAI del Comune di Lecce e gestito dal Gus; Andrea Gabellone, fotoreporter e ideatore del progetto “NOI”.

Cristina Martella, presidente del Gus: «Con questo ultimo progetto, il GUS prosegue il suo cammino facendo del rispetto delle culture e della laicità nell’aiuto umanitario, la base dei suoi interventi nella cooperazione internazionale, nelle emergenze umanitarie e nell’accoglienza in Italia e nel mondo. La nostra associazione è dunque protagonista del sistema di accoglienza ed integrazione al fianco dei Comuni della rete SAI, con l’obiettivo di migliorare le opportunità di inclusione sociale dei migranti con un approccio di scambio e dialogo con la comunità ospitante e favorendo processi di inclusione socio-lavorativa. Il GUS è, dunque, impegnato non solo nel “fare accoglienza”, ma nel promuovere una cultura dell’accoglienza contrastando fenomeni di esclusione e marginalizzazione».

Divina Della Giorgia, coordinatrice progetto SAI del Comune di Lecce e gestito dal GUS: «Il progetto SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione) prevede l’accoglienza dei rifugiati politici, dei richiedenti e dei titolari di protezione internazionale. Ci occupiamo di informare, accompagnare e orientare all’accoglienza, attraverso la messa a terra di percorsi individuali che consentano a ciascuna delle persone che arrivano sul nostro territorio un efficace inserimento sociale ed economico, così da contribuire attivamente alla costruzione di una nuova dimensione di vita. Una dimensione nella quale ognuno si fa testimone e interprete del suo stare al mondo, nell’idea che il diritto a esistere sia sempre più forte di qualsiasi impedimento o ingiustizia o sopraffazione. Per questo, il progetto “NOI” interpreta perfettamente il senso del nostro lavoro e del nostro intendere l’accoglienza”.

Andrea Gabellone, fotoreporter: «L’idea di abbinare i ritratti di queste persone venute da lontano ai commenti d’odio, reali, raccolti in rete è sembrato il modo più efficace per smontare i pregiudizi, che spesso affondano le loro radici nell’ignoranza – intesa come non conoscenza – e nella paura o nel bisogno. Il progetto “NOI” serve a dire che siamo noi i ragazzi e le donne ritratti nelle foto, siamo noi quelle famiglie che hanno lasciato il proprio Paese d’origine per cercare fortuna altrove, siamo noi che cerchiamo la felicità. Lo siamo stati appena pochi decenni fa, con i nostri nonni emigranti e lo siamo ancora oggi: basti pensare ai tantissimi ragazzi che vanno via, fuori dall’Italia, in cerca di fortuna, ma con un passaporto europeo in tasca, dunque liberi di costruire il loro futuro. Siamo noi, purtroppo, a commentare senza filtri, con giudizi perentori e ingiustificabile odio. Ma siamo noi e dobbiamo esserlo anche coloro che aprono le braccia, che accolgono il prossimo, che si prendono cura – com’è il caso del GUS – dedicando la vita e il proprio lavoro all’integrazione di persone che hanno il diritto di essere tutelate e protette e alla costruzione di una società più giusta e, dunque, più felice».

COS’È IL GUS E COSA FA
Il Gus, Gruppo Umana Solidarietà Guido Puletti Aps è una Organizzazione non governativa che nasce nel 1993, da un gruppo di volontari, per portare aiuto alle popolazioni colpite dalla guerra nella ex Jugoslavia. In quasi trent’anni, il GUS ha fatto della tutela dei diritti umani, del rispetto delle culture, della promozione dello sviluppo e dell’aiuto umanitario la base dei suoi interventi nella cooperazione internazionale, nelle emergenze, nell’accoglienza e integrazione, in Italia e nel mondo. Nel corso degli anni ha operato in Argentina, India, Sri Lanka, Mozambico, Iraq, Siria (Rojava), Albania, Messico, Nepal, Sri Lanka, Libano, India, Iraq e Kosovo. Il GUS lavora all’interno della rete SAI (Sistema Accoglienza Integrato), sistema di accoglienza di secondo livello di rifugiati e richiedenti asilo, finanziato dal Ministero degli interni e l’ANCI attraverso gli enti locali ai sensi di quanto prevede il decreto del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2019. Al 31 maggio la rete SAI contava 834 progetti attivi sul territorio nazionale, 654 dei quali gestiti da Comuni.

Lecce, 17 giugno 2024

Foto Campagna Noi

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cartelloni a lecce
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