Area
Durata progetto
Finanziamento
Capofila
REC Reti efficienti contro la discriminazione
Il progetto prevede la creazione di una rete di soggetti capaci di mettere in campo forme diverse per il contrasto e la prevenzione di forme di discriminazione ed intolleranza.
Il progetto REC (Reti Efficienti per il Contrasto delle discriminazioni) ha una durata di 18 mesi e vede il GUS Gruppo Umana Solidarietà come ente capofila di alcune realtà italiane del non-profit quali: Januaforum, Volontari in RETE, Marche Solidali, Cocis, Néa, Crocevia, Camera a Sud.
Si struttura in dieci regioni italiane: Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e ha come obiettivo l’implementazione di attività di inclusione sociale e contrasto ad ogni forma di discriminazione e razzismo, promuovendo la partecipazione e la cittadinanza attiva attraverso laboratori di narrazione, laboratori nelle scuole, contest musicale, momenti informativi open door, web radio e formazione della figura del “mediatore di comunità”.
Partecipanti / Destinatari
• Giovani italiani e stranieri - 150
• Studenti - 200
• Insegnanti - 20
• Migranti - 100
• Volontari - 50
• Operatori della solidarietà - 200
• Operatori dell’informazione - 100
• Cittadinanza - 200
Attività
Come un registratore, REC vuole riavvolgere il nastro dell’integrazione lacunosa che viviamo e registrare un nuovo percorso, fatto di voci, racconti, identità. Oggi, nonostante il grande lavoro svolto per l'integrazione, è necessario fermarsi, confrontarsi e domandarsi se i processi messi in campo hanno realmente creato le condizioni per una efficace accoglienza.
La mancanza di una regolamentazione delle migrazioni economiche ha stressato gli ingranaggi del “sistema asilo” rendendo sempre più complessa l'azione di chi opera nel settore dell'accoglienza.
Accogliere presuppone strategie politiche che supportino il no-profit nella costruzione di percorsi comunitari. Invece chi opera nel terzo settore si trova ad essere spesso solo, schiacciato tra migranti in cerca di una propria autonomia e comunità ospitanti sempre più impoverite, non solo da un punto di vista economico ma anche da un punto di vista dei valori di solidarietà e comunità, con la complicità di alcuni media e di alcuni rappresentanti politici che fomentano un clima di disaggregazione e ostilità.
Da qui l'idea di partire da quello che già c'è, valorizzarlo, metterlo in rete e consolidare le sue capacità di impatto, facendo una riflessione congiunta per avviare un nuovo percorso che metta in gioco la popolazione (migrante e non) nella prospettiva di rilanciare un nuovo sistema di inclusione e coesione sociale.
Si ripartirà dal migrante, non più entità astratta e stereotipata, ma con una precisa identità e storia.
Si darà voce alla comunità con laboratori, eventi, workshop, aprendo un canale dedicato come quello della web radio e dando vita ad un nuovo strumento di integrazione come quello del mediatore di comunità: non solo per risolvere i conflitti, ma per contrastare fenomeni di discriminazione e marginalizzazione.
Metodologia
Scrivere, disegnare, raccontarsi sono strumenti che consentono ai destinatari di riflettere, far emergere quella parte che altrimenti rimarrebbe “muta” e condividerla, creando una semantica comune per una nuova narrazione condivisa e partecipata.
Si realizzeranno laboratori tra migranti e giovani italiani nelle varie regioni. Il tema comune sarà il dialogo tra comunità e la costruzione di paradigmi comuni per raccontare i processi di esclusione e stigmatizzazione e promuovere atteggiamenti positivi ed inclusivi, ribadendo i valori della convivenza, della cooperazione e della solidarietà.