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Il 3 ottobre del 2013 al largo di Lampedusa, in un tragico naufragio, persero la vita 368 persone. 368 bambini, donne e uomini che erano alla ricerca di una speranza, di un futuro, di una vita migliore.
Dieci anni dopo quel drammatico giorno, ci si sente più inermi che mai. Quell’evento che portò molti a dire “Mai più!” non è risultato, purtroppo, isolato. I dati ufficiali, sottostimati, parlano di cifre da capogiro: più di 28.000 persone risultano morte o disperse, di cui 1.143 minori.
Come GUS ci impegniamo da tanti anni al fianco dei più deboli, cercando di fare del nostro meglio; sviluppiamo attività di tutela e accoglienza, facilitando l’integrazione. Aspiriamo a creare ponti tra culture. Aspiriamo a ridare dignità alle persone. Aspiriamo ad un mondo più giusto ed equo.
Tutte queste vite perdute nell’indifferenza di molti e dell’Europa intera gridano giustizia. Invocano un differente approccio al tema della migrazione ma, soprattutto, invocano più umanità.
Foto: La zattera di Lampedusa, 14 metri sotto il livello del mare, Museo Atlantico, Lanzarote, Spagna © Jason deCaires Taylor